Alone in the dark.

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Nicholas Morrison
view post Posted on 22/7/2013, 15:55




Nicholas Morrison. Il ragazzone quel giorno girovagava in solitudine nei pressi del lago nero. L’ex Serpeverde cercava invano di allontanare i ricordi che gli martellavano in testa. Gli anni passati ad Hogwarts erano passati inesorabili e i diciotto anni erano arrivati e con loro anche il dovere di tornare a Londra e ricongiungersi con ciò che restava della sua famiglia. Era cresciuto solo, dimenticato da mondo e nessuno aveva mai fatto caso al suo malessere. L’unica persone che gli era rimasta si chiamava Simone, un amico di vecchia data che non l’aveva mai lasciato solo e aveva sopportato le sue ire e il suo carattere ribelle. Erano molto legati, ma dopo la sua morte a Nicholas, non gli rimaneva più nulla e per questi motivi decise di tornare tra le mura famigliari del castello di Hogwarts.
Avrebbe ritrovato una vita, si sarebbe sentito nuovamente in famiglia se avesse ritrovato le persone che, da studente, gli avevano dato una mano ad uscire dal baratro.
Si guardava intorno, l’afa estiva aleggiava sulla sua pelle e una goccia di sudore gli scese dalla fronte facendola brillare una volta esposta ai raggi solari.
Il suo viso dannatamente bello, non poteva passare inosservato. La bella presenza di cui era dotato, gli aveva portato molta popolarità tra le ragazzine della scuola, ma lui non aveva occhi che per LEI… Lumia Hargrave, il Neo Ministro della Magia che neppure sapeva della sua esistenza.
Raggiunse un tronco d’albero e si adagiò contro come per voler saziare la sua sete di pace e tranquillità. Socchiuse gli occhi che per un attimo trovarono difficoltà nel far sparire l’immagina della ragazza del suo cuore. Era irraggiungibile e lui lo sapeva bene, ma nonostante ciò sapeva di non poter fare a meno di pensare a lei. Una cotta passeggera? Sicuramente lo sarebbe stata, anche perché le possibilità di incontrarla erano davvero ridotte.
Avrebbe trovato l’amore della sua vita, prima o poi e avrebbe dimenticato quella figura tanto angelica.
Riaprì gli occhi e si guardò intorno alla ricerca di qualcuno di interessante. Il ragazzo malinconico e solitario, da quel giorno sarebbe cambiato, non avrebbe più guardato in faccia a nessuno ma soprattutto avrebbe guardato al suo bene, fregandosene categoricamente degli altri. Sarebbe diventato quello che nessuno mai era stato nel mondo Magico, in alternativa sarebbe sprofondato nell’abisso dell’oscurità assaporando lentamente il gusto delle beneamata vendetta che tanto desiderava compiere nei confronti di chi gli aveva rubato la memoria e con essa anche la sua vita.
 
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Lumia Hargrave
view post Posted on 29/7/2013, 17:12




Impensabile come in poco tempo cambino le cose, pensare che poco tempo prima era solo una tra tanti all'interno di quelle quattro pesanti mura di pietra le faceva partire un brivido lungo la schiena.
Mille pensieri le attanagliavano la mente. Un tempo era tutto più semplice, senza responsabilità e doveri, mentre ora tutti gli occhi del Mondo Magico erano puntato su di lei, sulle sue scelte, su ogni parola che proferiva, su ogni persona che frequentava e su ogni cosa a cui prestava interesse.
D'altronde la cosa aveva i suoi lati positivi, come la notorietà, ma soprattutto il potere. Se c'era una cosa che riusciva ad attrarre la sua attenzione era proprio quest'ultimo, ecco perchè essere li le causava non poca frustrazione, Hogwarts era il posto dove la sua autorità si sentiva meno, la Preside della scuola era ancora troppo indipendente e poco assoggettata al suo volere, ma le cose sarebbero cambiate. Prima o poi molte cose sarebbero cambiate.
Si trovava nel grande parco della scuola, pronta ad essere ricevuta proprio dalla Preside per discutere di alcuni loro affari, era appositamente arrivata in anticipo per rimirare quello squarcio che tanto l'aveva stregata undici anni prima al suo arrivo. Con passo lento e calibrato era giunta nei pressi del lago, un occhio esterno avrebbe potuto dire che la sua era un'andatura elegante e sicura, di una persona che sta rimuginando intensamente su qualche cosa, la verità era che il suo equilibrio sui tacchi era davvero precario sul soffice manto erboso, e di certo non voleva che qualcuno la vedesse inciampare nel suo lungo abito blu notte in stile impero, sarebbe stata una figura impietosa per la neo Ministra. Giunta sulla sponda del profondo lago si fermò, lasciando che i lunghi capelli ondulati le ondeggiassero sulle spalle come danzando col vento, senza accorgersi di una presenza poco lontana da lei.
Non era la prima volta che smetteva di prestare attenzione alle persone che aveva intorno, e non sarebbe stata nemmeno l'ultima, d'altronde da quando aveva lasciato la scuola aveva imparato fin troppe cose che ora le permettevano il lusso di ignorare chiunque, troppo conscia delle sue capacità per lasciarsi spaventare dal primo malcapitato che avrebbe poi assaggiato la sua bacchetta, e magari un tacco ben piantato in fronte.
Chiuse gli occhi prendendo un bel respiro. Serviva uno svago, una valvola di sfogo su cui gettare la sua frustrazione. Non c'era altra soluzione.
 
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