Zero orientamento, amandabuthory

Era impossibile poter affermare di conoscere bene quel castello, ecco perchè dopo tutto quel tempo ancora faceva fatica ad orientarsi e a capire dove in effetti portavano certi corridoi, per non parlare delle maledette scale che cambiavano da sole e lo facevano arrivare continuamente in ritardo a lezione. Prima o poi avrebbe fatto loro un bello scherzetto.
Stava vagando senza meta per i corridoi di un piano della scuola indefinito, aveva fatto su e giù talmente tante volte che aveva perso il poco senso di orientamento che si trovava. Dire senza meta non era nemmeno corretto, in realtà stava cercando di arrivare al bagno di Mirtilla per farsi due risate alle spalle del povero fantasma ma si sa, la vita è ingiusta a volte, e quasi mai si ha ciò che si vuole. Passo dopo passo arrivò davanti ad un immenso portone che aveva un'aria vagamente familiare, il perchè non avesse mai visitato quella zona del castello lo scoprì qualche attimo dopo, quando con la sua solita aria svogliata varcò finalmente la pesante porta di legno massiccio per ritrovarsi sommerso da un silenzio anormale. La biblioteca. Un brivido gli percorse la spina dorsale.
Tra tutti i posti e le stanze di quell'immensa scuola proprio la biblioteca, uno strano scherzo del destino. Le alternative erano due: girarsi e tornare sui suoi passi silenzioso come un gatto, oppure farsi un giro tra i tavoli per vedere qualche faccia nuova da importunare.
Ormai era in ballo e tanto valeva cominciare a ballare. Con le braccia dietro alla testa cominciò a vagare per l'enorme stanza tra gli scaffali, ammiccando con fare malandrino in direzione della bibliotecaria parecchio sconvolta di vederlo proprio li. Si rese conto che in effetti di facce nuove se ne vedevano ben poche tra quelle mura, era pressoché scoraggiante, ma decise di non mollare e farsi un altro giro, tanto peggio di così poteva andare?

Noia e sconforto, erano quelle le due sensazioni che presero il sopravvento su di lui nei pochi minuti in cui decise di farsi un giro in biblioteca. Stava valutando l'idea di abbandonare i suoi intenti e tornarsene in sala comune quando però i suoi pensieri vennero bloccati da un'adorabile biondina che si era avvicinata rivolgendogli la parola.
Piacere sono Amanda Blake Buthory,hai bisogno di aiuto?
Un momento, da quando gli studenti si erano messi a lavorare in biblioteca? Si fermò ad osservare la ragazza riportando le braccia lungo i fianchi, doveva avere l'aspetto di un idiota dato che non era riuscito a proferir parola troppo preso da mille ragionamenti contorti.
Non voglio essere indiscreta ma mi sembri disorientato. Io vengo qui spesso e se hai bisogno di un consiglio chiedi pure.
Svelato il mistero. Sorrise anche lui in direzione della ragazza, era il caso di tirare fuori un po' di buone maniere per evitare di sembrare un completo idiota
Io sono Lucas Morrison, e più che disorientato sono annoiato
le rivelò trasformando il sorriso sincero di prima in uno un po' più furbetto.
In realtà non sto cercando niente di particolare, solo un po' di compagnia. Vuoi unirti?
Non c'era un'effettiva necessità di risposta, tanto lui aveva già deciso e l'avrebbe importunata anche se avesse rifiutato. Sarebbe stato solo più divertente.

Bene bene bene. Aveva quindi trovato compagnia, la domanda era: avrebbe fatto il bravo o avrebbe cercato di indispettire la ragazza come era solito fare con tutti?
Sarà che quel giorno era troppo annoiato e troppo poco se stesso ma decise di optare per la seconda opzione.
Dimmi Lucas da quanto sei qui a Hogwarts? Ti trovi bene?
Domanda difficile, non perchè non sapesse contare, aveva persino imparato a non usare le dita come un bravo bambino, più che altro non aveva ancora deciso il grado di positività della sua permanenza all'interno del castello.
Frequento il quinto anno, sono qui da quando facevo il primo per cui sono ben cinque anni che gironzolo per questi corridoi. E nonostante la mia veneranda età è la prima volta che metto piede qui dentro, ci crederesti?
Le chiese riferendosi ovviamente alla biblioteca. No, quel posto non faceva per lui. Troppo piena di libri e troppo sprovvista di divertimento.
Forse ho trovato un libro che potrebbe interessarmi,ma ora parlami un pò di te....
No, non poteva farsi scaricare per un libro! Ne andava del suo onore, mannaggia a Merlino.
Di me c'è ben poco da dire, passo più tempo ad importunare i professori di quanto non ne passi a studiare, e sto più tempo a bighellonare per il parco di quanto ne passo all'interno del castello. Potrei, in effetti, raccontarti mille cose e non dirti niente allo stesso tempo, spero proprio che sia tu a dirmi qualche cosa di bello invece. Mi sembra che il tuo sia un viso nuovo, è molto che sei qui? Perchè se fosse così sarei davvero imperdonabile!
Continuò quindi il suo monologo senza staccare gli occhi dal volto di lei. Aveva la strana abitudine di fissare la gente, poteva essere positivo o negativo, ma adorava rendersi conto di quei particolari che solo in pochi notano, ma quando prestava attenzione a qualcuno era seriamente interessato a conoscerne tutti i particolari. Dalle cose più banali ai modi di fare più strampalati. Per esempio non si era lasciato scappare il sorriso leggermente imbarazzato sul volto di lei, e nemmeno il fatto che avesse distolto lo sguardo per un po'. Secondo il suo modo di vedere le cose o era una ragazza timida o semplicemente aveva un carattere un po' distaccato, avrebbe dovuto scoprirlo.